Coaching e Agility: che cosa hanno in comune?

Coaching e Agility

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Non potrai mai cambiare le cose combattendo contro la realtà esistente.
Per cambiare qualcosa, crea un nuovo modello che rende il modello esistente obsoleto. (Richard Buckminster Fuller)
Cos’è Agile

Prima di parlare di coaching è opportuno introdurre Agile. Agile non è l’insieme delle metodologie Agile. Agile è un Mindset basato sul paradigma di autonomia condivisa. Le organizzazioni che lavorano adottando il paradigma di autonomia condivisa esistono da molto prima che la parola Agile diventasse di moda e prima ancora che fosse utilizzata (compare nel 2001 con la pubblicazione del Manifesto Agile per lo Sviluppo del Software). Si tratta di un modo di vedere e pensare il mondo molto differente da quello convenzionale, basato sul paradigma di predizione e controllo. Le organizzazioni che si sono trasformate adottando il paradigma di autonomia condivisa sono partite dal Mindset. Questo gli ha permesso di adattare alle loro strutture le metodologie più consone trasformandole e creando nuovi metodi Agile. Ecco perché le metodologie Agile proliferano.

Il punto è proprio questo. Le organizzazioni che adottano solo delle metodologie Agile “fanno Agile” senza “essere Agile”, senza cioè partire dal Mindset. Questo significa che i team che lavorano con una metodologia Agile performano col tempo meglio, ma senza un cambio di Mindset non è possibile attuare una trasformazione della struttura organizzativa e quindi difficilmente vedono i vantaggi che hanno le organizzazioni che “sono Agile”.
Le organizzazioni che hanno adottato il paradigma di autonomia condivisa lavorano in ogni genere di settore, molto diversi tra di loro. Chiunque può adottare il Mindset Agile e iniziare un viaggio di trasformazione evolutiva.

Assonanze

La prima assonanza tra Agile e coaching è proprio quella relativa al Mindset. Anche il coaching implica una trasformazione del proprio modo di pensare e vedere il mondo e la relazione con gli altri. E questo all’inizio è molto faticoso e difficile. In fondo ci hanno insegnato a scuola che esiste una sola soluzione giusta, al posto di infinite possibilità che dipendono da come vediamo il contesto. Ci hanno insegnato a giudicare ed interpretare, al posto di osservare sospendendo il giudizio. Ci hanno insegnato che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Ci hanno insegnato a studiare e fare da soli, al posto di scambiare e creare con gli altri. Ci hanno insegnato che viviamo in un mondo di scarsità di risorse al posto di inventare risorse alternative. Ci hanno insegnato ad identificare le cause delle disfunzioni nelle persone al posto di agire sul sistema per permettere alle persone di cambiare comportamenti. Ci hanno insegnato che nel mondo ci sono persone che decidono e persone che eseguono al posto di imparare a prendere le decisioni insieme. Ci hanno insegnato a lavorare per migliorare i nostri punti di debolezza al posto di accrescere e sviluppare il nostro talento. Ci hanno insegnato che le informazioni vanno mantenute segrete al posto della trasparenza.

La prima difficoltà che ho incontrato quando ho iniziato il mio viaggio nel coaching è stata proprio quella di adottare un nuovo modo di vedere e pensare il mondo. Anche nel coaching sussiste la differenza tra “fare coaching”, seguire un metodo, ed “essere coach” trasformare il proprio Mindset e comportarsi coerentemente. Questa trasformazione ovviamente ha implicazioni ben più grandi che non la semplice acquisizione e adozione di un metodo.

Anche la trasformazione Agile è un viaggio, mai un obbiettivo.
Cosa fa un Agile Coach

Un Agile Coach ha cinque competenze suddivise in due macro aree.

Orientamento ai contenuti

Conosce il Mindset Agile e alcune metodologie Agile.

Il suggerimento è quello di non limitarsi ad una metodologia, ma avere una overview per poter sperimentare con i team diversi approcci a seconda del contesto e della struttura organizzativa. Dico questo perché una tendenza diffusa è quella di adottare scrum per qualsiasi cosa. Scrum è una delle metodologie Agile, particolarmente appropriata in ambienti di progetto. La maggior parte delle organizzazioni lavora per processi, spesso inconsapevolmente. Non aver presente che cosa si può fare per agire sui processi, significa non saper da dove partire per modificare il sistema e quindi il rischio è di produrre risultati inconsistenti. Non è un caso che quando le aziende implementano solo scrum adottino criteri di misurazione autoreferenziali e non sanno identificare che cosa significa ‘valore’ per il cliente finale.

Fa il trainer.

Quindi insegna il Mindset Agile e come adottare le metodologie più opportune. Come trainer si focalizza sugli skills dei teams e li aiuta ad apprendere cose nuove, ma anche come apprendere dalle loro esperienze.

Fa il mentor.

Solo quando è più esperto di una materia, solo quando gli è richiesto, solo chiedendo il permesso, solo avvisando che sta indossando quel cappello. Come mentor si focalizza sul know how e dà suggerimenti per sviluppare le persone e i team senza restare attaccato alla sua proposta e lasciando che persone e team decidano liberamente se e come usarli.

Orientamento ai processi

Fa il facilitatore.

Aiuta i team nelle diverse fasi del loro lavoro, nel prendere decisioni, nell’identificare gli impedimenti, nell’individuare come superarli. Sa leggere il contesto, sa distinguere i conflitti e li sa gestire, sa vedere i problemi e li porta al team per aiutarli a trovare una soluzione. Facilita gli impedimenti a livello organizzativo confrontandosi con tutti coloro che rallentano il lavoro del team. Come facilitatore si focalizza sul team e sull’organizzazione come sistema.

Fa il coach.

Fa coaching al team ascoltando, facendo domande efficaci e utilizzando un linguaggio diretto. Aiuta il team a cercare il miglioramento continuo verso l’eccellenza. Aiuta il team nel prendersi l’impegno di fare ciò che ha determinato. Fa coaching alle persone per aiutarle a superare gli ostacoli e crescere personalmente e professionalmente. Fa coaching a livello organizzativo per aiutare le persone a ricoprire il ruolo che hanno scelto di svolgere. Come coach si focalizza sulle persone nella loro completezza e sul team come sistema. Vede l’organizzazione come un insieme dinamico di interconnesioni in cui è sempre possibile agire.

Da coach ad Agile coach

Un coach ICF possiede già un bagaglio di competenze e capacità che caratterizzano la sua professione e che lo mettono in grado di svolgere adeguatamente questo lavoro nelle organizzazioni. Le altre competenze, in quanto tali, si possono apprendere e, una volta apprese, allenare. Il vantaggio di sapere già fare il coach sono, a mio avviso, un elemento di forza rispetto al percorso inverso, poiché imparare a fare il coach richiede molta formazione e moltissima pratica. La maggior parte dei coach che conosco sono diventati coach non solo per svolgere questa professione, ma anche perché trainate da un bisogno interiore di sviluppo personale e dalla voglia di mettersi a disposizione dello sviluppo degli altri. La maggior parte delle persone, formate in ambito tecnico, che sono diventate Agile project manager vogliono diventare Agile coach perché comprendono che la loro capacità di aiutare team, persone e organizzazione dipende molto dalle competenze che possono sviluppare come coach. Curiosamente, in ambito di sviluppo software, di solito gli Agile project manager e gli scrum master aiutano i team mentre gli Agile coach aiutano gli Agile project manager e gli scrum master.

Un unico aspetto su cui porre particolare attenzione rimane il Mindset Agile, forse il passaggio più delicato e importante. Chiunque pensi che si tratta solo di una questione di applicazione metodologica sta completamente travisando l’essenza di Agile e della professione di Agile coach che consiste più nell’essere che non nella semplice copertura di un ruolo. Ma questo i coach già lo sanno.

Fabio Lisca, Coach Sistemico Evolutivo, Mentor Coach e Supervisore presso Menslab – Coaching & Training

Founder di Agile School, accreditata da International Consortium for Agile. Affianca le organizzazioni nei progetti di implementazione Agile dal progetto pilota alla Business Agility. Sta sviluppando e diffondendo le nuove pratiche HR Agile e le nuove competenze delle organizzazioni Agile. Autore di Il quinto paradigma (Franco Angeli) in cui racconta le storie, le trasformazioni, i metodi, gli strumenti, i modelli operativi e come hanno cambiato Mindset le organizzazioni Agile. Agile Business Coach, PCC @ ICF, Professional Scrum Master @ Scrum Org, ICAgile Authorised Instructor.

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