30 Mag Coaching sistemico: gli strumenti e le tecniche
Il Coaching eccellente e i molteplici approcci
Quali sono gli strumenti e le attività maggiormente efficaci per aprire nuove prospettive per il cliente?
In che modo un’attività di analisi del contesto può riattivare i flussi comunicativi e promuovere l’evoluzione del cliente e del contesto?
In un precedente articolo ho condiviso alcuni punti di attenzione e i benefici di un approccio sistemico nel coaching.
In questo articolo desidero condividere alcuni degli strumenti e delle tecniche utili a velocizzare l’acquisizione di nuovi punti di vista e a riattivare i flussi comunicativi interrotti o disfunzionali, sia in ambito professionale sia nei contesti personali.
Gli strumenti e le tecniche sistemiche nel coaching
L’approccio sistemico offre numerosi strumenti e tecniche che possono essere utili per acquisire nuove prospettive e consapevolezze, semplificare la lettura di situazioni complesse, riattivare flussi comunicativi, riconoscere eventuali conflitti valoriali, ecc.
Cito solo alcuni dei possibili strumenti, giusto per offrire degli spunti che potranno essere approfonditi da chi lo desidera:
Le rappresentazioni / mappe
La tecnica per lo sviluppo delle rappresentazioni è abbastanza semplice. Dopo aver identificato un ambito specifico si definisce un confine che lo rappresenti (può essere un foglio, un tavolo, ecc.), quindi gli elementi fondamentali presenti in quell’ambito (il cliente e gli altri elementi più importanti) e si posizionano questi elementi nello spazio definito così come li considera il cliente nella sua rappresentazione interna della situazione.
Questi strumenti hanno importanti vantaggi: permettono di semplificare situazioni percepite come complesse identificando un preciso ambito (a quale sistema ci si sta riferendo? L’ufficio in cui si lavora? La famiglia? L’intera azienda? …) e gli elementi fondamentali che lo rappresentano. Oltre alla semplificazione le rappresentazioni permettono al cliente di osservare la situazione dall’esterno (osserva la rappresentazione / mappa che ha costruito), riducendo il coinvolgimento emozionale e offrendo una visione di insieme che può arricchire la comprensione della situazione e delle relazioni esistenti aprendo nuove possibilità per intervenire efficacemente nel contesto.
Le reti
Si tratta di tecniche particolarmente efficaci per riattivare la comunicazione.
Una tipica rete è quella di feedback, frequentemente utilizzata nel coaching aziendale.
Costruire e attivare una rete di feedback permette di identificare quali persone dell’organizzazione (capi, pari livello, collaboratori, clienti, …) possono offrire un feedback utile al cliente per acquisire informazioni sulla percezione che gli altri hanno di lui. Si definiscono, dunque, una serie di domande da porre, per ottenere delle informazioni di valore, evitando il rischio di ricevere giudizi non basati su fatti. Si attiva dunque una richiesta di feedback, alle persone identificate, preferibilmente da raccogliere con una conversazione di persona.
Il “semplice” fatto di richiedere feedback è spesso un importante passaggio per riattivare relazioni bloccate e, se ben strutturato, porta importanti benefici oltre che al cliente all’organizzazione.
Un’altra rete particolarmente interessante, soprattutto per coloro che stanno utilizzando il coaching per riportare equilibrio nella propria vita, è quella delle relazioni, che consente di mappare quali sono le principali relazioni presenti nella vita del cliente, quali aree della vita richiedono un ampliamento delle relazioni, quali sono le relazioni da cui si è dipendenti, quali quelle che tolgono energia e vanno ridefinite.
Anche questa tecnica è semplice nella sua attivazione, richiedendo esclusivamente di identificare che tipo di relazioni si ritengono utili nella propria vita e per che cosa (ad esempio si può cercare un confronto, compagnia, consigli, riconoscimento, …) e si identificano le persone presenti nella propria vita che soddisfano ciò che si sta cercando per riconoscere se la rete sia adeguata o richieda degli interventi.
La logica delle reti può, ovviamente, essere utilizzata in numerosi altri ambiti.
Le parti
Un’altra metodologia sistemica è riconducibile al modello delle parti che si può incontrare in diverse discipline (dalla PNL al voice dialogue, ecc.), che considera l’essere umano composto di diverse parti che, in un qualche modo, sono in continuo dialogo fra loro e che, talvolta, agiscono in modo disgiunto e conflittuale. Dare un nome a queste parti e “intervistarle” per identificare le intenzioni positive di ciascuna di loro aiuta spesso a prendere consapevolezza che, in realtà, ciò che sembra conflittuale è solo un diverso modo di ricercare la stessa soluzione.
La logica delle parti può essere utilizzata efficacemente nel coaching per lo sviluppo di consapevolezze utili a superare situazioni di blocco o considerate incongruenti da parte del cliente che talvolta evidenziano conflitti valoriali o abitudini acquisite
(ad esempio quando alcune azioni non si portano avanti con costanza, un caso tipico è quello del prendersi cura della propria salute, magari svolgendo regolarmente attività fisica, ma ogni volta che si è programmato di andare in palestra o fare qualche altra attività di questo tipo capita qualcosa che impedisce di farlo: un impegno di lavoro, la visita di un amico, …).
I modelli e le tecniche citate aiutano a comprendere meglio il funzionamento “sistemico” di un essere umano e /o di certi contesti e possono essere una “buona scusa” per aprire nuove prospettive e possibilità nel coaching.
Buoni approfondimenti!
Giuseppe Meli, Master Certified Coach, Direttore didattico Menslab – Coaching & Training
Zone di competenza: Milano, Cagliari, Madrid, Online